“Spesso nell’apprendere le notizie tragiche legate alle varie morti per violenza di genere o domestiche, mi chiedo che storie ci siano dietro questi numeri, dietro questi nomi, sia per le vittime che per i carnefici…questo film mi ha dato la possibilità di entrare meglio dentro questo buio: il cinema con le sue due ore di tempo ci permette di abbandonarci in una dimensione altra che in questo caso è un viaggio nell’oscurità e nella violenza”.
Francesco Costabile
In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne la Società Della Salute Della Lunigiana con la partecipazione del Centro Donna Lunigiana e del Centro Icaro sarà presente al Cinema Manzoni – Pontremoli.
Durante la serata verrà effettuata una raccolta fondi da destinare all’apertura di una casa rifugio in Lunigiana
- 20:30 Presentazione attività del Centro Donna Lunigiana
- 21:00 Proiezione del film e a seguire discussione e dibattito
Trama
Licia è una donna che si divide tra lavoro e figli. Suo marito Franco Celeste è appena uscito di prigione, ha provato ad allontanarlo per via dei suoi atteggiamenti violenti senza successo. Nella sua vita ripiomba più volte, malgrado i tentativi di denunce e allontanamenti vari, e questo funesta la sua serenità e quella dei suoi due figli. In particolare Luigi, che sta prendendo una brutta piega: rincasa tardi la sera, frequenta neofascisti, è sempre di cattivo umore. Intanto la violenza in casa non accenna a diminuire.
È un film volutamente disturbante, l’opera seconda di Francesco Costabile. Un melò violento e claustrofobico con l’anima di un cupo thriller che getta lo spettatore in un’atmosfera carica di tensione, facendolo diventare membro esterno della famiglia che racconta.
Una famiglia altamente disfunzionale, dominata da un padre e marito violento e imprevedibile. Lo interpreta il sempre ottimo Francesco Di Leva, mentre la moglie, madre e vittima di violenza è la talentuosa Barbara Ronchi, per l’ennesima volta convincente. I figli non sono da meno, specie Luigi, interpretato superlativamente da Francesco Gheghi, fidanzato nel film con la brava Tecla Insolia. Insomma, gli attori sono il punto di forza del film, catturano il cuore dello spettatore con le loro performance viscerali catapultando nella tensione insostenibile di quelle mura domestiche, dove basta un niente per far esplodere la miccia della violenza più cieca.
Tratto dall’autobiografia “Non sarà sempre così” di Luigi Celeste (Piemme), è un film che ripercorre dolorosamente tutte le tappe di chi vive un incubo del genere: i figli bambini che si tappano le orecchie a vicenda (“Quando ci sono i rumori dobbiamo aspettare”), la cancellazione dello stato di famiglia, la denuncia, lo strappo emotivo quando tolgono i figli alla madre (la scena più straziante), la destabilizzazione di un’adolescenza vissuta con rabbia, l’incapacità di respingere il padre dei propri figli anche se è violento e la rassegnazione a prendersi le botte per tutti. In parallelo scorre sullo schermo l’adolescenza di Luigi e la sua adesione a un gruppo di estrema destra, la violenza che si eredita, come il carcere, e poi uno spiraglio di luce con una storia d’amore. Ma rischia di restare solo uno spiraglio: non a tutti è concesso il privilegio della serenità, specie se in casa ci sono continui episodi di sopraffazione e offese, tra botte e strangolamenti mostrati in primo piano.
fonte: MyMovies